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domenica 13 ottobre 2013

Cosa succede dopo la morte?

E’ naturale chiedersi che cosa accada dopo la morte. Abbiamo studiato a questo proposito, molti casi di bambini molto piccoli, che ovviamente non potevano aver letto articoli o ascoltato racconti sulle esperienze di pre-morte. Tra questi ci fu il caso di un bimbo di due anni, il quale ci raccontò a modo suo quello che aveva vissuto e che definiva “il momento della morte”. Il piccolo ebbe una violenta reazione ad un farmaco e fu dichiarato morto. Dopo quella che parve un’eternità, mentre il medico e la madre si disperavano, il piccino improvvisamente aprì di nuovo gli occhi e disse: “Mammina, ero morto. Ero in un luogo bellissimo e non volevo ritornare. Ero con Gesù e Maria. E Maria mi ripeteva che per me non era ancora giunta l’ora, e che dovevo ritornare per salvare la mia mamma dal fuoco”.

Questa madre, purtroppo, fraintese quello che Maria aveva detto a suo figlio, quando affermò che avrebbe dovuto salvarla dal fuoco dell’inferno. Non riusciva a capire perchè mai fosse destinata ad andare all’inferno, dato che si riteneva una persona per bene. Tentai allora di aiutarla, spiegandole come secondo me avesse probabilmente frainteso il linguaggio simbolico di Maria. Le suggerii quindi di provare ad utilizzare il suo lato intuitivo piuttosto che quello razionale, e le chiesi che cosa avrebbe fatto se Maria non le avesse rimandato indietro suo figlio? La donna si mise le mani nei capelli e gridò: “Oh, mio Dio, mi sarei trovata fra le fiamme dell’inferno (perchè mi sarei uccisa)”. 

Le “Scritture” sono piene di esempi di questo linguaggio simbolico, e se la gente ascoltasse di più il proprio lato intuitivo spirituale, incomincerebbe a capire che anche i moribondi usano spesso questo tipo di linguaggio quando vogliono farci partecipi delle loro necessità, o comunicarci qualcosa della loro nuova consapevolezza. Non occorre quindi spiegare perchè durante quei delicati ultimi momenti, un bambino ebreo probabilmente non vedrà Gesù o un bimbo protestante non vedrà Maria. Ovviamente non perché queste entità si disinteressino di loro, ma perché, in questi frangenti, ci viene sempre dato ciò di cui abbiamo maggior bisogno. 

Ma cosa succede realmente dopo la morte? Dopo aver incontrato le persone che abbiamo amato e la nostra guida o angelo custode, passeremo allora attraverso un passaggio simbolico, spesso descritto come un tunnel, un fiume, un cancello. Ad ognuno toccherà ciò che per lui è simbolicamente più appropriato. Dipende dalla nostra cultura e formazione. Dopo questo primo passaggio, ci si troverà al cospetto di una Fonte di Luce. Questo fatto viene descritto da molti pazienti come una esperienza bellissima e indimenticabile di trasformazione dell’esistenza, e di nuova consapevolezza chiamata coscienza cosmica. Alla presenza di questa Luce, che la maggior parte degli occidentali identifica con il Cristo o con Dio, ci si trova circondati da Amore, Compassione e Comprensione incondizionati. 

E’ in presenza di questa Luce e fonte di pura energia spirituale, (cioè una condizione in cui non esiste negatività e in cui non è possoibile sperimentare sentimenti negativi) che diverremo consapevoli del nostro potenziale e di come avremmo potuto essere e vivere. Circondati da compassione, amore e comprensione, ci verrà allora chiesto di esaminare e valutare la nostra vita appena conclusa e di giudicare noi stessi ogni nostro pensiero, ogni parola e ogni azione compiuta. Dopo questo auto esame abbandoneremo il nostro corpo eterico, ridivenendo ciò che eravamo prima di nascere e che saremo per l’eternità, quando ci riuniremo a Dio, che è la fonte di tutto. 

In questo universo e in questo mondo, non vi sono e non vi possono essere due strutture energetiche uguali. Questa è l’unicità dell’essere umano. Ho avuto il privilegio di constatare con i miei occhi, in momenti di incredibile grazia spirituale, la presenza di centinaia di queste strutture energetiche, tutte diverse tra loro per colore, forma e dimensione. Ecco quindi come siamo dopo morti, e come eravamo prima di nascere. Non occorre né spazio né tempo per andare ovunque si voglia andare. Queste strutture energetiche possono perciò essere vicine a noi se lo desiderano. E se solo avessimo occhi in grado di vederle, ci renderemmo conto che non siamo mai soli e che siamo continuamente circondati da queste entità che ci amano, ci proteggono e tentano di guidarci verso la nostra destinazione. Purtroppo solo in momenti di grande sofferenza, di dolore o solitudine, riusciamo a sintonizzarci con loro e ad accorgerci della loro presenza. 

Tratto da "La morte e la vita dopo la morte" di Elisabeth Kubler-Ross



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