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martedì 14 aprile 2015

Psichiatria: "Mentre il leopardo sbrana l’Okapi: Lettere ad un mondo di non-matti"

“Mentre il Leopardo sbrana l’antilope Okapi, il ragno morde la zampa …” come Antonio Ligabue spiega in una lettera indirizzata al possibile acquirente d’un dipinto che ritrae una simile scena. E se lo dice lui, che è stato dei”pittori matti” il più matto, c’è da crederci. Il genio dei matti vede oltre l’orizzonte di cui gode chi tra i non-matti è dotato della vista più acuta. E in mezzo, il matto, vede anche tante altre cose che quelli non vedono.

E siccome il Laccabue era, oltre che matto, anche un osservatore raffinatissimo e geniale, ecco rafforzata la mia certezza che, se mai mi capiterà di vedere un leopardo intento a sbranare un’antilope Okapi, da qualche parte, lì attorno, potrò anche vedere anche un ragno che morde la zampa! Ed altro ancora. 

In questi giorni siamo immersi nella trascrizione, o, piuttosto, traduzione di alcune decine o centinaia di lettere manoscritte di “ospiti dell’Ospedale Psichiatrico di Palermo” (ex) per farne una pubblicazione che avrà il titolo “MENTRE IL LEOPARDO SBRANA L’OKAPI: Lettere ad un mondo di non-matti” come la mostra che verrà inaugurata il prossimo mese di maggio (2015) presso la Biblioteca Flavio Beninati in cui oltre ai manoscritti (lettere, racconti, autobiografie, …) saranno visionabili disegni, dipinti, progetti di prototipi ed invenzioni ed un filmato inedito. 

Ve ne offriamo, di seguito, qualche anticipazione. 


Lettera 1
Attenzione  -
Ho spiriti in bocca che v’insultano con la mia voce.
Quindi chi si sente offeso da me, non creda a quello che sente:
- Può essere colpito dagli spiriti con gli insulti, allo stesso modo per come io mi sento insultare
da tutti voi, essendoci spiriti che imitano la vostra voce o di altri;
donde le “allucinazioni” per come la scienza le definisce. –
Gli spiriti fanno il doppiaggio e non posso spiegare a voce le cose suddette. –
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Lettera 2
Egregio dottore
Con lo scritto di un Paranoico lei da medico legge distrattamente strappa il mio scritto annoiato e lo butta sul cestino.
Fui adibito all’uscita dei tedeschi, come guardiano in Via Catania dai Signori Xxxxxxo. Il dottor Xxxxxxxxxx m’indicò Cxxxxxa, e mi disse chi era, io me la feci con lui, e gli feci empire [gl]i stabilimenti che erano vuoti, in’oltre si sono alzati i piroscafi del Fonolo[?], che Umberto lo sa, che sono io, di altro bottino, a loro beneficio.
Essendo privato di denaro
- pag II -
fui maltrattato dai miei familiari, quasi tutti siamo così, mai portando soldi a casa. Sono stato ricoverato e riconosciuto pazzo da lei e paranoide. Vivo con 2-cento lire al giorno, che sono pochi. Mi sono rivolto al dottor Xxxxxxx che voleva laurearmi medico e invece mi laureò pazzo. Mi sono rivolto al dottor Xxxxxxxxx, e lo persuasi che tutto il mondo è pazzo. Se lei mi darà la fortuna di avvicinarmi, io dai 10 ai 20 anni ho fatto il meccanico, dove vorrei svolgere una costruzione diversa. [H]O conosciuto suo zio Lxxxx al caffè Luparello in Piazza San Francesco di Paola. Lui credette
- pag III -
che fossi d’accordo con il figliolo di Eisenhower [scritto ‘Eisinover’] invece si sbaglia. Lei mi consiglia di scrivere a Napoli, non ne [h]o l’indirizzo, eppoi vorrei farne qualche cenno un po’ più chiaro a lei, sulla mia idea nella navigazione, ne parlai al prof.re Xxxxxxxx a Xxxx direttore Xxxxxxxx Xxxxxxxxx, e altri dirigenti dell’Elettrotecnica, e mi dicono che la mia non è pazzia, ma l’inizio di una nuova Ingegneria la più sbalorditiva, che io desidero illuminare anche a lei. Mi ricordo quando lei, fece visita alla 3^ Sezione con gli studenti, e io le dissi che anche il grattacielo era sbagliato dei
- pag IV -
dirigenti Genovesi e Romani, ammiro i tetti di terracotta e i tufi. Io comunicai ai fratelli de Vxxxxxi la nuova edilizia e da 16 anni si sbaglia, come la navigazione, perché debbo vivere da povero e pazzo , quando posso[illeggibile] di [illeggibile].
Ammiro Xxxxxxx e Xxxxxxxx, e figli usufruiscono tutto quello che ricavano da me solo, povero e pazzo  e vivo[?] solo privo di amici e di parenti. Sono logici questi Italiani che arrivano a Trieste, e guadagnano i suoi? Dov’è la grandezza d’Italia? Dov’è la ricchezza? D’Italia se è la più piccola nazione e la più povera perché non [h]a possedimenti e miniere.

Fonte: Archivio Flavio Beninati


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