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domenica 26 gennaio 2014

Neuroscienze. Il cervello degli innamorati spiegato da Helen Fischer

L’Antropologa Helen Fisher ci racconta cosa ha scoperto il suo gruppo di ricerca sul cervello degli innamorati, grazie all’utilizzo della risonanza magnetica funzionale (fMRI). 




Leggi la trascrizione (a cura della redazione di State of Mind)


Io ed alcuni colleghi, tra cui Art Aron e Lucy Brown abbiamo sottoposto 37 persone, pazzamente innamorate, a uno scanner di Risonanza Magnetica cerebrale funzionale. 17 erano felicemente innamorate, 15 erano state appena lasciate, e stiamo iniziando ora il nostro terzo esperimento: studiare persone che si dicono ancora innamorate dopo un periodo tra i 10 e i 25 anni di matrimonio. Questa è la breve storia della nostra ricerca. 

Nella giungla del Guatemala, a Tikal, si trova un tempio. Fu costruito dal grandioso Re Sole, della grandiosa città stato della grandiosa civilizzazione delle Americhe, i Maya. Il suo nome era Jasaw Chan K’awiil. Era alto piú di 2 metri. Visse più di 80 anni, e fu sepolto sotto questo monumento nel 720 d.C. Le iscrizioni Maya proclamano che era profondamente innamorato di sua moglie. Egli, in suo onore, le fece costruire un tempio di fronte al proprio. Ogni primavera e ogni autunno, nel giorno dell’equinozio, il sole sorge dietro il suo tempio e con l’ombra di lui copre perfettamente il tempio di lei. E quando nel pomeriggio il sole tramonta dietro il tempio di lei abbraccia perfettamente il tempio di lui con l’ombra di lei. Dopo 1.300 anni, questi due innamorati ancora si sfiorano e si baciano dalle loro tombe. 

In tutto il mondo le persone amano. Cantano per amore, danzano per amore, compongono poemi e storie sull’amore. Raccontano miti e leggende sull’amore. Si struggono per amore, vivono per amore, uccidono per amore e muoiono per amore Come scrisse Walt Whitman: “Oh, mi giocherei tutto per te”. Gli antropologi hanno trovato testimonianze di amore romantico in 170 società. Non ne hanno mai trovata una in cui fosse assente. 

Ma l’amore non è sempre un’esperienza felice. In uno studio condotto tra studenti universitari, sono state poste molte domande sull’amore, ma le due che per me sono emerse,sono: “Sei mai stato rifutato da qualcuno che amavi veramente?” e la seconda domanda: “Hai mai lasciato qualcuno che ti amava veramente?” Quasi il 95 % tra uomini e donne ha risposto di sì ad entrambe. Quasi nessuno esce vivo dall’amore. 

Ora, prima di iniziare a parlarvi del cervello voglio leggervi quello che considero il poema d’amore più potente sulla Terra. Ci sono altri poemi che sicuramente sono ugualmente belli, ma non credo che questo possa essere superato. Fu raccontato da un anonimo indiano Kwakutl dell’Alaska del sud ad un missionario, nel 1896. Non ho mai avuto la possibilità di recitarlo prima. “Il fuoco attraversa il mio corpo con il dolore di amarti, il dolore corre attraverso il mio corpo con il fuoco del mio amore per te. Un dolore ardente al punto di scoppiare con il mio amore per te, consumato dal fuoco con il mio amore per te, Ricordo quello che mi dicesti. Sto pensando al tuo amore per me, sono devastato dal tuo amore per me. Dolore e ancora più dolore, dove stai andando con il mio amore? Mi hanno detto che te ne andrai da qui. Mi hanno detto che mi lascerai qui. Il mio corpo è reso insensbile dal dolore. Ricroda quello che ti dissi, amore mio. Addio, amore mio, addio.” Emily Dickinson una volta scrisse, “La separazione è tutto ciò di cui abbiamo bisogno per conoscere l’inferno”. Quante persone hanno sofferto durante i milioni di anni dell’evoluzione umana? Quante persone in tutto il mondo stanno ballando di gioia in questo preciso momento? L’amore romantico è una delle sensazioni piú potenti sulla Terra. 

E cosí, diversi anni fa, decisi di esaminare il cervello e studiare questa follia. Il nostro primo studio sulle persone che erano felicemente innamorate è stato ampliamente pubblicizzato, per cui non mi soffermerò a lungo su questo aspetto. Abbiamo trovato dell’attivitá in una minuscola zona vicino alla base del cervello detta area tegmentale ventrale. Abbiamo trovato dell’attività in alcune cellule chiamate cellule ApEn. Cellule che in realtá producono dopamina, uno stimolante naturale, e lo distribuiscono in molte regioni celebrali. Difatti questa parte, la TVA, è parte del sistema di ricompensa del cervello. Si trova molto al di sotto del processo cognitivo del pensiero. Si trova sotto le emozioni. È parte di ciò che chiamiamo il cervello rettiliano, associato con la volontá, con la motivazione, con la concentrazione e con il desiderio. Infatti, la stessa regione cerebrale dove abbiamo trovato attivitá si attiva anche quando si acuisce il bisogno di cocaina. 

Ma l’amore romantico fa molto più di una dose di cocaina- se non altro, l’effetto della cocaina passa. L’amore romantico è un’ossessione. Ti possiede. Si perde la percezione di se stessi. Non riesci a smettere di pensare ad un altro essere umano. Qualcuno si è accampato nella tua testa. Come disse un poeta giapponese dell’ottavo secolo, “Il mio desiderio non ha tempo quando cessa.” Salvaggio è l’amore. E l’ossessione può peggiorare quando vieni rifiutato. 

Così, proprio ora, io e Lucy Brown, la neuroscienziata del nostro progetto, stiamo osservando dati ricavati dalle persone sottoposte a risonanza poco dopo essere state lasciate. In realtà fu veramente difficile, collocare queste persone nel macchinario, poiché erano in pessime condizioni. (Risate) In ogni caso, trovammo attività in tre regioni del cervello. Trovammo attivitá nella regione del cervello, esattamente nella stessa regione del cervello associata con l’intenso amore romantico. Che problema. Sapete, quando vieni lasciato, l’unica cosa che desideri fare è dimenticare quest’essere umano, e continuare con la tua vita, invece no, li amiamo ancora piú intensamente. Come disse una volta il poeta latino Terenzio, “minore la mia speranza, piú ardente il mio amore”. Ed infatti, ora sappiamo il perché. 2000 anni dopo, possiamo rilevarlo nel cervello Quel sistema cerebrale, il sistema di ricompensa per la voglia, la motivazione, il desiderio, la concentrazione si attiva maggiormente quando non si ottiene ciò che si desidera. In questo caso, la più grande ricompensa della vita: il compagno giusto per noi. 

Trovammo attivítà anche in altre regioni del cervello— in una regione cerebrale associata al calcolo dei guadagni e delle perdite. Capite, siete distesi lí, state guardando un’immagine, e siete in una macchina, e state valutando, come dire, cosa è andato storto. E vi chiedete, per esempio, cosa ho perso? Io e Lucy abbiamo una piccola barzelletta al riguardo. Viene da una commedia di David Mamet, in cui ci sono due geni della truffa. Una donna sta imbrogliando un uomo, e l’uomo guarda la donna e dice: “oh sei un cavallo perdente, non scommetteró su di te”. E certamente, è questa parte del cervello, il cuore del nucleus accumbens, che si attiva nel momento in cui calcoli i tuoi guadagni e le tue perdite. È anche la regione cerebrale che diventa attiva quando sei disposto a correre grossi rischi legati a grandi guadagni e grandi perdite. 

Ultimo, ma non per questo meno importante, trovammo dell’attivitá in una regione cerebrale associata con il profondo attaccamento ad un altro individuo. Non c’é da stupirsi se le persone soffrono, e e se nel mondo si commettono tanti crimini passionali. Quando vieni rifiutato in amore, non solo vieni travolto dai sentimenti legati all’amore romantico, ma ti senti profondamente attaccato all’individuo in questione. Inoltre, con questo circuito cerebrale della ricompensa in funzione, tu stai sentendo un’energia e una concentrazione molto intense, una forte motivazione e la disponibilità a rischiare tutto per vincere il premio più grande della vita. 

Dunque, cosa ho imparato da questo esperimento che vorrei raccontare al mondo? Principalmente sono arrivata a pensare che l’amore romantico sia un impulso, un impulso di base legato all’accoppiamento. Non un impluso sessuale- l’impulso sessuale ti fa uscire in cerca di un’intera gamma di partners. L’amore romantico ti permette di concentrare la tua energia di accoppiamento su un individuo, e di conservare tale energia, per iniziare il processo di accoppiamento con una sola persona. Credo che, tra tutte le poesie che ho letto sull’amore romantico, le parole che lo riassumono meglio vengano da Platone, che ce le regalò più di 2000 anni fa: “Il dio dell’amore vive in uno stato di bisogno. E’ un bisogno. E’ un’urgenza. E’ uno squilibrio omeostatico. Come la fame, o la sete, è quasi impossibile da evitare.” Sono arrivata anche a credere che l’amore romantico sia una dipendenza: una dipendenza perfetta, meravigliosa, quando va bene, ed una dipendenza perfetta ma orribile quando va male. 

E, senza dubbio, ha tutte le caratteristiche di una dipendenza. Ti concentri su una persona, ci pensi in maniera ossessiva, la desideri, alteri la realtà, e la tua disponibilità a correre grandi rischi per conquistare questa persona. E possiede le tre principali caratteristiche della dipendenza. Tolleranza—hai bisogno di vederla sempre di piú— astinenza e, infine, ricaduta. Ho un’amica che si sta riprendendo da una terribile storia d’amore, sono passati circa otto mesi, e ora sta iniziando a sentirsi meglio. L’altro giorno era in macchina, quando, tutt’a un tratto, alla radio, ha sentito una canzone che le ha ricordato quell’uomo. E non solo è rinato in lei l’istinto del desiderio, ma ha dovuto accostare a lato della strada per fermarsi a piangere. Cosí, una cosa vorrei che la comunità medica, e la comunitá legale, insieme alla comunità educativa, notassero, se riescono capire. Che, in effetti, l’amore romantico è una delle sostanze che crea maggior dipendenza sulla Terra. 

Vorrei inoltre raccontare al mondo che gli animali amano. Non c’è animale su questo pianeta che si accopierà con la prima cosa che gli passi davanti. Troppo vecchio, troppo giovane, troppo trasandato, troppo stupido, e loro non lo faranno. A meno che tu non sia bloccato in una gabbia da laboratorio– e sai, se passerai il resto della tua vita in una piccola scatola, non più sarai cosí esigente — ma ho osservato un centinaio di specie, e ovunque, nel loro ambiente naturale, gli animali hanno delle preferenze. A dire la veritá gli etologi lo sanno. Sono circa otto le parole con cui definiscono il favoritismo animale: procettività selettiva, scelta della coppia, scelta della femmina, scelta sessuale. E difatti ci sono tre articoli accademici nei quali loro hanno segnalato questa attrazione, che può durare anche solo un secondo, ma è un’attrazione ben definita, e questa stessa regione cerebrale, o questo sistema di ricompensa, oppure i fattori chimici di questo stesso sistema di ricompensa sono coinvolti. Infatti, penso che l’attrazione animale possa essere immediata– si può vedere un elefante dirigersi all’istante verso un altro elefante. E penso che qui si celino veramente le origini di ció che voi ed io chiamiamo, “amore a prima vista.” 

Le persone mi hanno spesso chiesto se quello che so sull’amore mi abbia rovinato. Semplicemente, rispondo, quasi per nulla. Puoi conoscere i singoli ingredienti di una torta al cioccolato, ma quando ti siedi e la assaggi, provi comunque la stessa gioia. E sicuramente commetto gli stessi errori che tutti gli altri commettono, ma questi studi ampliano la mia comprensione e la compassione che provo nei confronti della vita umana. A dire la verità, a New York spesso mi fermo a guardare nei passeggini e mi dispiace un po’ per i bimbetti, e qualche volta provo un po’ di dispiacere per il pollo che mi ritrovo nel piatto a cena, quando penso quanto sia intenso questo sistema cerebrale. Il nostro più recente esperimento è nato da un’idea del mio collega, Art Aron, che ha pensato di fare la risonanza magnetica a quelle persone che si dicono ancora innamorate dopo anni e anni di relazione. Finora abbiamo studiato cinque persone, e, indubbiamente, abbiamo notato la stessa cosa: non stanno mentendo. Le aree del cervello associate con l’intenso amore romantico, continuano ad essere attive dopo 25 anni. 

Ci sono ancora molte domande a cui rispondere e altre ancora da fare sull’amore romantico. La domanda che mi sto facendo proprio in questo momento, e ne parlerò solo per un istante, prima di concludere, è questa: perché ti innamori di una persona e non di un’altra? Mai avrei pensato di dovermelo chiedere, ma Match.com, il sito internet che combina appuntamenti, venne da me tre anni fa e mi fece quella domanda. Ed io dissi, non lo so. So cosa succede nel cervello quando ti innamori, ma non so il perché ti innamori di una persona piuttosto che di un’altra. E così, ho trascorso gli ultimi tre anni a studiare l’argomento E sono molte le ragioni per cui ci si innamora di una persona piuttosto che di un’altra; gli psicologi te lo possono dire. E quando tendiamo ad innamorarci di qualcuno del nostro stesso ambiente socioeconomico, dello stesso livello generale di intelligenza, dello stesso livello generale di bellezza, dagli stessi valori religiosi. La tua infanzia sicuramente ha un ruolo ma nessuno sa quale. Questo è tutto quello che sanno. No, loro non hanno mai scoperto il modo in cui due personalità interagiscano per creare una buona relazione. 

Cosí, iniziò a venirmi in mente che forse la tua biologia ti porta verso alcune persone piuttosto che altre. E ho creato un questionario per vedere a che livello esprimi dopamina, serotonina, estrogeno e testosterone. Credo che ci siamo evoluti in quattro tipi di personalità molto chiari, legate alle quantità di queste quattro sostanze chimiche nel cervello. E in uno di questi siti di appuntamenti che ho creato, chiamato Chemistry.com ho formulato prima una serie di domande per vedere a che livello tu esprimi questi elementi chimici, e osservo come le persone si scelgono. In America 3,7 milioni di persone hanno compilato il questionario, circa 600.000 persone lo hanno fatto in 33 altri paesi. Sto mettendo insieme i dati ora. Ad un certo punto ci sará sempre la magia dell’amore, ma penso che arriverò più vicina a capire perché puoi entrare in una stanza trovare persone provenienti dal tuo stesso ambiente, con il tuo stesso livello generale di intelligenza, lo stesso livello generale di bellezza, e non sentirti attratto da tutti allo stesso modo. Penso che ci sia in gioco un fattore biologico. Penso che nei prossimi anni riusciremo a capire tutti i tipi di meccanismi del cervello che ci spingono verso una persona piuttosto che un’altra. 

Vorrei concludere così: questi sono i miei genitori. Faulkner disse una volta, ” Il passato non è morto, non è ancora passato.” Infatti, noi ci portiamo molto bagaglio dal nostro passato nel cervello umano. E così c’è una cosa che mi continua a spingere verso la comprensione della natura umana, e questo me lo ricorda. Ecco due donne. Le donne tendono ad avere un senso di vicinanza diverso dagli uomini. Le donne creano tale senso parlando faccia a faccia. Noi ci giriamo una verso l’altra, ingaggiamo “lo sguardo fisso” e parliamo. Questo dà alle donne un senso di intimità. Penso che ciò venga da milioni di anni passati a tenere un bambino davanti al volto per persuaderlo, rimproverarlo, educarlo con le parole. Gli uomini tendono a creare intimità stando fianco a fianco. (Risate) Appena uno alza lo sguardo, l’altro guarda da un’altra parte. (Risate) Penso che venga da milioni di anni passati a stare dietro – a sedersi dietro i cespugli, guardare davanti, cercare di colpire quel bufalo sulla testa con una pietra. (Risate) Penso che per milioni di anni gli uomini abbiano affrontato i nemici seduti fianco a fianco con gli amici. Cosí la mia ultima dichiarazione è: l’amore è dentro di noi. E’ profondamente integrato nel cervello. La nostra sfida sta nel capirci l’un l’altro. Grazie. (Applausi) 

Helen Fisher

(traduzione: Sabrina De Felice - supervisione: Elena Montrasio)




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